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UN Pò DI DATI SUL FUMO DI TABACCO
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il fumo di tabacco come “la più grande minaccia per la salute nella Regione Europea” e promuove da anni varie strategie per contrastare il fenomeno del tabagismo e implementare stili di vita sani.
Il fumo uccide quasi 7 milioni di persone all’anno, di cui oltre 5 milioni sono fumatori o ex fumatori e più di 600.000 sono non fumatori esposti a fumo passivo.
Nonostante le evidenze scientifiche oramai consolidate relativamente ai danni correlati al fumo, sia attivo che passivo, in Italia, su 52 milioni di abitanti con età superiore ai 14 anni, i fumatori sono circa 11,6 milioni (22,3%) di cui 7,1 milioni di uomini (28,4%) e 4,5 milioni di donne e si stima che ogni anno nel nostro Paese muoiano dalle 70.000 alle 80.000 persone per malattie fumo-correlate.
Le morti e le malattie fumo-correlate, tuttavia, sono prevedibili e prevenibili. Come è noto il tabacco è uno dei più potenti cancerogeni: la maggior parte dei tumori di polmoni, trachea, bronchi, laringe, faringe, cavità orale sono attribuibili all’uso di tabacco. Il fumo, inoltre, favorisce l’aterosclerosi ed è il più importante fattore di rischio per l’infarto cardiaco e per le malattie coronariche, cerebrovascolari e dei vasi periferici. Il fumo è anche un importante fattore di rischio per le patologie respiratorie, essendo la causa principale della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). In gravidanza il fumo di sigaretta aumenta il rischio di aborti spontanei, di gravidanze ectopiche e di basso peso alla nascita, oltre che aumentare il rischio di difetti congeniti del nascituro
Le politiche di prevenzione del tabagismo si inseriscono nell’ambito della promozione di stili di vita sani
Le politiche no smoking negli ambienti di lavoro migliorano la salute
L’OMS ha messo anche a disposizione un servizio innovativo, “Florence”, un operatore sanitario digitale (disponibile in inglese 24 ore su 24, 7 giorni su 7) per aiutare le persone a smettere di fumare, cui si affiancano programmi di supporto su WhatsApp e Viber.
Se si decide di smettere di fumare i vantaggi sono immediati ed aumentano con il tempo.
SIGARETTE ELETTRONICHE E NUOVI PRODOTTI DEL TABACCO
La comparsa sul mercato negli ultimi anni di nuovi prodotti a base di nicotina (dalle sigarette elettroniche ai prodotti del tabacco di nuova generazione) ha aperto nuovi scenari relativamente alle strategie di prevenzione. La loro diffusione come alternativa alle sigarette tradizionali, in particolare, rappresenta motivo di preoccupazione per la salute pubblica. Le problematiche riguardano essenzialmente i possibili effetti sulla salute legati all’eventuale presenza di sostanze pericolose nei liquidi di ricarica o nelle emissioni.
L’uso della sigaretta elettronica riguarda circa il 2,5% della popolazione con più di 14 anni e dai dati della GYTS risultano raddoppiati i giovani che la usano tra il 2014 e il 2018
I nuovi prodotti del tabacco riscaldato sono entrati nel mercato italiano nel 2015 e anche se le indagini sulla prevalenza non riescono a coglierne appieno la diffusione tra i consumatori, i dati sulle vendite ne fanno il prodotto più acquistato subito dopo le sigarette.
Anche se le aziende produttrici ne sostengono l’uso in un’ottica di riduzione del danno, le evidenze scientifiche disponibili non sono sufficienti a dimostrare che il prodotto sia associato a un’effettiva riduzione del rischio. Tale approccio non può essere adottato quale strategia di salute pubblica, che mira invece alla disassuefazione dal fumo e dall’utilizzo di prodotti del tabacco o contenenti nicotina.
Come “vincere in poche mosse”:
– cerca di capire quanto è forte la tua motivazione: “prendi un foglio di carta e dividilo in due parti: scrivi da un lato le tue motivazioni per smettere di fumare (sul piano della salute, dell’estetica, del risparmio ecc…), dall’altro i motivi per cui fumi (piacere, rilassamento, ansia ecc… ). E’ importante fare un bilancio e comprendere se sono più ‘pesanti’ le ragioni per smettere o quelle per continuare. Per alcune persone è difficile smettere di fumare: sono spaventate, pensano di non farcela, di soffrire troppo l’astinenza, di non reggere i carichi emotivi della vita quotidiana o di aumentare di peso. Per ognuno di questi problemi c’è una strategia efficace, compreso l’uso di farmaci sicuri ed efficaci. Se i timori sono troppi, parlane col tuo medico o rivolgiti ad un Centro per il Trattamento del Tabagismo;
– fai una tabella di marcia e fissa una data: si può smettere di fumare buttando il pacchetto delle sigarette bruscamente oppure in 2-3 tappe. Ognuno può scegliere come fare! Per chi ha difficoltà a smettere, il consiglio è di ridurre del 50%, ogni 4-5 giorni, il numero di sigarette fumate. In tal modo, in 3 fasi, si interrompe l’uso. E’ importante farsi un calendario che preveda con precisione i giorni in cui questi passaggi devono avvenire e soprattutto il primo giorno di astinenza totale. E’ decisivo, senza rimandare troppo, scegliere un periodo di relativa tranquillità;
– conosci le tue trappole: i fumatori hanno, comunemente, dei momenti in cui il bisogno di fumare è molto alto (mattino, dopo pranzo, dopo il caffè). Esistono però anche momenti che dipendono da bisogni personali. E’ utile, allora, annotare su un foglio le sigarette fumate, il grado di bisogno di ciascuna (date un voto da 0 a 10), l’orario e lo stato emotivo di quel momento. Dopo 2-3 giorni di annotazioni avrai una ‘mappa’ delle situazioni a rischio e degli eventi scatenanti più frequenti; potrai sapere dove sono posizionate le tue ‘trappole’;
– strategie e metodi: definite le situazioni più a rischio, occorre definire anche le strategie per evitarle. I primi giorni è faticoso, ma può aiutare l’esperienza di molti fumatori che hanno già smesso. Serve evitare le situazioni che innescano il bisogno di fumare, occorre fuggire o distrarsi! Possono aiutare una caramella senza zucchero, un bicchiere d’acqua o delle respirazioni profonde e ritmate. Se possibile, staccate dall’attività in corso e fate una breve passeggiata. In genere, dopo 5-10 minuti il bisogno di fumare è passato. Chi ha una dipendenza medio-alta e fuma più di 10 sigarette al giorno può beneficiare dei farmaci che riducono il bisogno di assumere tabacco;
– la sindrome d’astinenza: quando si riduce fortemente il consumo o si smette di fumare, si può manifestare una sindrome d’astinenza che provoca irritabilità, bisogno di fumare, insonnia, cefalea, ansia. Non tutti i fumatori hanno questi sintomi, molti li avvertono in modo lieve. In qualsiasi caso è necessario sapere che la maggior parte di essi durano solo sette giorni; dopo, il pensiero di fumare decresce rapidamente e questi fastidi si riducono moltissimo. Si tratta, dunque, di un percorso limitato e di una fatica che ha una durata ben precisa. Vale la pena tentare”!
Un’AZIENDA LIBERA DAL FUMO tutela il lavoratore da un importante fattore di inquinamento dell’ambiente e garantisce il datore di lavoro rispetto ad azioni di rivalsa, che lavoratori esposti a fumo passivo possono intentare anche a distanza di anni, all’insorgere di gravi malattie come i tumori polmonari.
Per altre informazioni lo Studio Parente&Ranzato resta a disposizione.